Oggi, in un’epoca alla ricerca di eroi, ecco un europeo illuminato, ancora sconosciuto in Italia, i cui valori hanno precorso i tempi e sono tuttora all’avanguardia.
Nella storia delle conquiste coloniali, Pietro Savorgnan di Brazzà (Roma, 1852 - Dakar, 1905) è stato l’unico esploratore a conquistare un impero senza spargimenti di sangue, con la fiducia e la pace, e l’unico di cui una capitale africana, Brazzaville, porti ancora il nome.
Italiano di nascita, francese di adozione, africano di animo, Pietro nacque il 26 gennaio 1852 da un’antica famiglia friulana nel cuore di Roma, a Palazzo Brazzà, oggi Ministero delle Comunicazioni.
La mostra e il libro sono una testimonianza dello stretto dialogo fra culture rappresentato dalla profonda amicizia fra Pietro di Brazzà e un grande capo spirituale dell’Africa equatoriale, Makoko Iloo I, sovrano dei Batéké.
L’alleanza fra questi due uomini, basata su valori e speranze condivise, rese possibile per le popolazioni della riva destra del fiume Congo, l’attuale Repubblica del Congo, l’unico momento luminoso nella tragica e oscura storia coloniale.
Nel 1880, nel corso di una solenne cerimonia a cui presenziarono sotto l’autorità di Makoko, tutti i capi tribali, spesso in conflitto tra loro per il monopolio delle vie fluviali, fu celebrata una simbolica ‘‘sepoltura della guerra’’ e piantato ‘‘l’albero della pace’’.
Ancora oggi questa cerimonia ha un significato importante nella memoria collettiva del popolo congolese.
Pietro Savorgnan di Brazzà, Makoko Iloo I - Una vita per l'Africa
2006 Roma, Parigi, Brazzaville
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